Un giorno l’Umanità, incontrò lungo il suo percorso un piccolissimo virus, che non la lasciò passare, ostacolando così il suo cammino. Indispettita per l’accaduto, esclamò:
“Piccolo essere, quasi invisibile ai miei occhi, chi sei?”
“Il mio nome è Covid-19 o come mi chiamate comunemente voi, Coronavirus.”
“Lo sai che mi stai volutamente ostacolando? Io sono grande, grossa e potente, lasciami passare altrimenti ti annienterò, ne ho competenze e capacità, perché nessuno può osare ostacolarmi!”
“Ah sì? Questa tua sicurezza mi fa sorridere. Sono consapevole del fatto che, un giorno, riuscirai a trovare un vaccino, ma so anche che, l’essere così infinitamente piccolo ed imprevedibile per te in questo momento, mi permetterà di avere il tempo necessario per perseguire il mio obiettivo, prima che tu mi sconfigga.”
L’umanità, incredula per le parole appena udite, chiese al virus:
“Tu hai un obiettivo da perseguire? Non ci credo… non è possibile! Tu non hai senso!”
“Ti sbagli, io ho un senso. Sì, perché niente succede per caso e non è un caso che io sia arrivato da te proprio in questo momento…”
“Assurdo! Il caso non esiste… secondo me, ti ha mandato qualcuno…”
“Non so chi mi ha mandato e questo adesso poco conta, ma ho ben chiaro quello che è il mio compito.”
“Ah sì?!??? Tu avresti un compito??? Ma non dire assurdità! Stai seminando morte e dolore ovunque, lo sai?”
“ Sì, lo so e me ne dispiace tanto…”
“Dispiacersi adesso ha poca importanza… Te ne devi andare!!!”
“Non posso. Questo era l’unico modo per bloccare la tua corsa spasmodica, altrimenti non lo avresti mai fatto. Adesso tu hai il compito di fermarti a riflettere ed io quello di continuare a compiere la mia missione.”
“La tua missione??? E quale sarebbe???”
“Io sono venuto per farti capire quello che succederà, se non fermerai la tua ricerca frenetica e affannosa di non si sa che cosa. Ritrova te stessa, quei valori e quei sentimenti, che stai così malamente trascurando e distruggendo.
In un futuro prossimo, ti mancherà l’aria, perché l’avrai bruciata e consumata tutta, come adesso ti sta mancando l’aria nei polmoni, con la malattia che ti sto provocando e, come adesso, avrai bisogno di macchine per sopravvivere.
Non avrai più luoghi da visitare, né paesaggi da ammirare, perché avrai contribuito alla loro distruzione alterando il clima, inquinando i mari, bruciando e usurpando la natura, che ti ha dato la vita. Quei luoghi che adesso, ti sto impedendo di raggiungere.
Vi ho distanziati fisicamente, per farvi capire che, i primi a distanziare il vostro prossimo siete stati proprio voi, grazie alle nuove tecnologie, al web, al progresso, che sta correndo troppo velocemente ed ha creato barriere invisibili tra gli uomini. Io ho dato solo concretezza a quelle barriere: adesso le potete vedere e vedete i danni e i limiti che vi stanno provocando. Quelle distanze sociali che impongono e limitano la bellezza dei rapporti umani a cui state rinunciando.
Io sono lo specchio che riflette il vostro operato… tu devi solo guardare e prendere consapevolezza delle tue miserevoli azioni, sei ancora in tempo per cambiare, per rimediare e tornare sui tuoi passi. Vi sto solo facendo vedere, quello che succederà. Ricordati che è dal caos che è nato tutto e sarà grazie al caos che tornerete a vivere.
Umanità ama te stessa e gli altri e ricorda quale è il tuo compito: quello di tutelare e salvaguardare il tuo pianeta… è la tua unica e sola casa, abbine cura…
Quando tutto questo sarà passato, capirai il perché della mia presenza e forse un giorno, quando racconterai di me, non ne parlerai solo in modo negativo…”
Così dicendo, sparì… lasciando che l’umanità così grande, grossa e potente prendesse per la prima volta coscienza e consapevolezza delle proprie azioni, per rinascere di nuovo dalle sue ceneri e creare un mondo migliore.
(Danil Poet And Artist – 14 marzo 2020)
Thi Endy